CENNI STORICI SULLA PARROCCHIA E SULLA CHIESA DI RENAZZO

 

Quella in cui vi trovate è la settecentesca Chiesa parrocchiale dedicata a San Sebastiano realizzata su progetto dell’architetto bolognese Carlo Francesco Dotti in sostituzione della vecchia parrocchiale, come più avanti spiegato.

Di seguito vi forniamo alcuni cenni sulla storia della Parrocchia di Renazzo, la cui fondazione risale con certezza documentale al 1° giugno 1489.   Tuttavia, almeno venti anni prima la comunità renazzese aveva costruito una sua chiesa, o oratorio, dedicato originariamente a S. Antonio, poi a S. Giacomo e infine a S. Sebastiano.

Le accresciute esigenze di capienza e fruizione ne determinarono nel corso degli anni vari ampliamenti e aggiustamenti. Tra il 1613 e il 1615 la chiesa fu impreziosita con le tre prestigiose tele del pittore centese Giovanni Francesco Barbieri detto Il Guercino, mentre a una data della seconda metà dello stesso secolo è riconducibile l’acquisto del dipinto di Benedetto Gennari jr., nipote del Guercino, raffigurante il santo titolare della chiesa, S.Sebastiano, collocato attualmente nell’ancona absidale da cui sembra domini l’intero edificio settecentesco. Alla costruzione di quest’ultimo si arriva in seguito alla visita pastorale condotta in questa parrocchia di periferia diocesana dall’allora cardinale di Bologna Prospero Lambertini (poi papa col nome di Benedetto XIV) nel 1733.

Il resoconto di tale visita fotografa le condizioni ormai molto deteriorate del vecchio edifico sacro renazzese. Perciò si pose l’alternativa tra un restauro radicale dell’esistente o, come infine si decise, la costruzione di un nuovo luogo per il culto che meglio rispondesse alle necessità di una comunità cresciuta dal punto di vista demografico ma anche da quello della propria capacità economica.

I capifamiglia (nei documenti chiamati gli uomini di Renazzo) e il parroco di allora, don Antonio Vincenzo Pioppi, nel 1745 affidarono quindi all’architetto bolognese Carlo Francesco Dotti, già noto per la recente realizzazione del santuario della B.V. di S. Luca, la progettazione di una nuova chiesa parrocchiale. Dopo l’abbattimento della chiesa vecchia, la nuova fu portata a termine sullo stesso sito e aperta al pubblico nel 1754, anche se consacrata solo nel 1819. Le attuali forme esteriori sono il risultato di lavori successivi di completamento che arrivano fino al 1932 quando fu conclusa la facciata cui mancava la parte sommitale.

In stile neoclassico, l’edificio presenta linee e volumi architettonici estremamente eleganti, sobri e slanciati. Fu disegnato ad aula unica con copertura a botte terminante in un grande arco dal quale ha inizio l’area presbiteriale coperta da un’ampia cupola. Sulla parete absidale, come detto, si trova l’ancona ornata di stucchi che ospita la tela col San Sebastiano del Gennari. Tre dei sei altari laterali ospitano, invece, le tele del Guercino. L’interno dell’edifico accoglie numerose altre opere pittoriche, di autori non identificati, o scultoree tra cui è da ricordare per la pregevole fattura l’altare ligneo del rinomato scultore centese Dino Bonzagni. Fu inaugurato nel 1989 in occasione del cinquecentenario di fondazione della Parrocchia.

 

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