In occasione della Giornata Internazionale della Donna, questo 8 marzo 2021 il Circolo Culturale “Amici del Museo” APS vuole ricordare due donne renazzesi che hanno dato un importante apporto culturale alla nostra zona.
Anita Alberghini Gallerani (Renazzo, 1923 – 2006)
Anita Alberghini Gallerani affiancò sempre all’attività di tipografa quella di scrittrice. Una donna cordiale, sempre disponibile al dialogo; grazie a lei e al suo amore per Renazzo conserviamo memoria di momenti di vita cittadina, ricordi personali, memorie delle tradizioni popolari, descrizione di persone e di luoghi di un paese notevolmente modificato. Ha pubblicato tre libri di memorie: “Piccolo mosaico. Le memorie degli analfabeti“, “Memorie di una piccola italiana” e “Memorie e immagini. La Renazzo di fine ‘800”.
Il Circolo Culturale “Amici del Museo” ha curato l’edizione del volume Memorie e immagini. La Renazzo di fine ‘800 all’interno della collana “Quaderni e studi renazzesi” nel 1999. I volumi sono purtroppo esauriti.
Sono, invece, ancora disponibili alcune copie del volume Memorie di una piccola italiana la cui edizione fu curata in autonomia dalla stessa Anita. L’autrice volle affidare al Circolo alcune copie per la distribuzione.
Grazie Anita!
Renata Giberti Ardizzoni (Renazzo, 1914 – Cento, 1996)
Il ricordo della nostra compaesana Renata Giberti Ardizzoni vuole essere un omaggio alla sensibilità di una donna che, con finezza di stile e delicatezza d’animo, fa vibrare nei lettori sentimenti profondi, legati soprattutto al ricordo di persone e momenti cari e all’intensità della vita vissuta dalle generazioni che ci hanno preceduto.
I renazzesi e i centesi devono molto a Renata, senza di lei non avremmo il volume sulle Zirudelle dal Mistar Lenz (edito nel 1974 e, in seconda edizione, nel 1982) e nemmeno il libro-quaderno Il campionissimo del ciclismo centese (edito nel 1982), dedicato alle imprese del marito renazzese Corrado Ardizzoni. Renata vive gli anni della giovinezza a Renazzo, quegli anni che ella stessa definisce i più belli della sua vita, impegnata, già quindicenne, nella filodrammatica diretta da Giovanni Tassinari (Zanén). Come attrice è assai valente, tanto da ottenere numerosi riconoscimenti personali, contribuendo a portare la filodrammatica, negli anni ‘30, ai livelli eccelsi dei concorsi interregionali e nazionali.
Renata affina le capacità culturali acquisite dalla scuola (ha frequentato il ginnasio) con la lettura a cui dedica volentieri parte del suo tempo. È amante dell’antiquariato e nutre passione, al di là del lavoro, per l’arredamento. Dal dopoguerra, trasferitasi nella casa di Cento, vive felicemente col marito fino al momento in cui se lo vede strappare da un male incurabile (è il 1980). Il restante periodo della sua vita lo trascorre attorniata da parenti e amici (non ha figli) soprattutto quelli coi quali condivide gusto per arte e cultura e un sensibile impegno verso i più bisognosi. Renata ha un animo poetico e la capacità di esprimere le proprie emozioni attraverso componimenti e racconti. Ne sono testimonianza le tre opere date alle stampe: nel 1985 Racconti ascoltati (14 racconti) e nel 1986 Le passate cose (raccolta di 60 poesie), entrambe edite dall’editore Cappelli; nel 1995, un anno prima della sua morte, Risacca (raccolta di 34 poesie degli anni giovanili) nella “Nuova Collana di poesia contemporanea”.
Il Circolo Culturale “Amici del Museo” il 30 gennaio del 1998, a due anni dalla morte, ha dedicato una serata speciale a Renata Giberti Ardizzoni col titolo: PROSA A POESIA DI UNA RENAZZESE. La presentazione e la lettura di brani è stata curata dal Prof. Ugo Montanari, autorevole letterato, già Preside del Liceo Classico “Cevolani” di Cento, estimatore ed amico della Renata. In quell’occasione, a conclusione della serata, fu letta la poesia che, insieme alla sua fotografia, è riportata sul “santino-ricordo”:
A chi vorrà ricordarmi
Quando
non ci sarò più
e, nelle notti d’agosto
le stelle brilleranno
fitte nel cielo
tu alza gli occhi
mormora il mio nome:
mi piace pensare
che io sarò là
e, da una di esse
ammiccando
ti manderò
un saluto.
Grazie Renata!